Programma Politico (versione completa)
Innovazione, Sostenibilità, Sicurezza
Cento e il suo Comune sono i luoghi in cui viviamo e qui vogliamo che si creino le condizioni per una visione nuova ed orientata al futuro del nostro territorio, evitando di concentrarci solo e sempre sulle emergenze, le quali dovrebbero essere ordinaria amministrazione per un sindaco e non il resoconto da presentare agli elettori ogni 5 anni.
Questo è quello che hanno fatto gli ultimi sindaci, che non si sono preoccupati di creare un progetto di “Cento nel Futuro” in grado di articolare l’impronta su cui realizzare le infrastrutture del comune del 2030, per il suo rilancio economico, sociale, culturale.
Innovazione, Sostenibilità e Sicurezza sono le nostre parole guida per governare Cento che, in questi anni, ha perso le attrattive che ne avevano fatto guida affidabile e sicura anche per i territori limitrofi. Cento deve tornare ad essere un volano, un polo di attrazione ma per fare questo servono idee e come detto prima, serve una visione a “lungo periodo”, capace di trovare sinergie nel tessuto economico locale, assieme ad Università, Banche del territorio, Associazioni di categoria e privati cittadini.
E’ chiaro che non ci può essere innovazione e sviluppo economico senza sicurezza. Il concetto di “Sicurezza” deve essere articolato in due punti, distinti e specifici: 1° l’aspetto idro-geologico ambientale, 2° l’aspetto sociale.
1° Aspetto idro-geologico e ambientale – Ai cittadini deve essere assicurato che l’ambiente in cui vivono non è minacciato da possibili inondazioni o allagamenti che mettano in pericolo la loro vita, le loro case e le imprese che operano nel territorio centese. Il Comune deve tutelare la salute dei cittadini dall’inquinamento dell’aria e dell’acqua, nonché dall’inquinamento acustico ed elettromagnetico. Il problema dell’innalzamento del ponte nuovo deve essere posto fra le priorità assolute perché, come hanno dimostrato le piene degli ultimi anni, essendo parecchi metri più basso degli argini potrebbe trasformarsi in un “tappo fatale” e causare un’esondazione con conseguenze calamitose per Cento e per il territorio dell’intero Comune.
Ma oltre alle carenze visibili, vi sono anche quelle “invisibili” perché immerse nel sottosuolo e che vanno assolutamente monitorate, come la periodica pulizia delle caditoie, programma da realizzare con il gestore Hera. Un fatto è certo: dal 2007, anno dell’ultimo importante allagamento di Cento, la manutenzione e la pulizia delle fogne ha consentito di risolvere il problema degli allagamenti, anche se rimane aperto quello legato in generale alla sicurezza idraulica del centese. Con i fondi già destinati e fermi in regione bisogna superare questa annosa problematica, con la realizzazione di vasche di espansione a nord di Cento.
Ma il problema delle fogne si lega a quello della tutela sanitaria dell’ambiente. Non si possono, per legge, sversare acque reflue nei fossi, ma questo avviene in particolare nelle zone delle frazioni dove le fogne comunali non sono ancora arrivate. Serve programmare un “progetto-pilota” in una piccola zona campione, capace di mettere in condizione il cittadino di rientrare nei parametri di legge a costi zero, grazie ai finanziamenti europei oggi molto spinti verso la salvaguardia e la tutela dell’ambiente.
2° Sicurezza sociale – In una società in forte cambiamento sono inevitabili e prevedibili fenomeni di devianza sociale che possono comportare anche fenomeni criminali che mettono in seria discussione la percezione della “sicurezza personale” del cittadino. Riteniamo che le Istituzioni debbano essere molto attente e non sottovalutare determinati “segnali” premonitori, inoltre essere disponibili ad ascoltare con attenzione le segnalazioni provenienti dai cittadini. Il ruolo delle Consulte civiche e delle diverse Associazioni va ampliato per monitorare situazioni specifiche e, nel caso di necessità, assicurare che l’intervento delle forze preposte alla tutela dell’ordine pubblico sia immediato.
Vanno messe in campo le necessarie “misure tecniche” (migliorare l’illuminazione di determinate zone, installazione di videosorveglianza, ecc.) ma prima di tutto bisogna organizzare un Servizio che tenga in dovuto conto le segnalazioni e le notizie che riguardano l’ordine pubblico e la sicurezza. Questo Servizio deve prevedere una stretta sinergia fra Polizia locale ed Arma dei Carabinieri di Cento e per realizzare ciò il ruolo dell’Amministrazione comunale è fondamentale. Proponiamo che il prossimo Consiglio comunale formi un’apposita Commissione consiliare che segua questa problematica e che annualmente presenti apposita relazione al Consiglio comunale da rendere pubblica.
E’ sicurezza anche sostenere ed ampliare il sostegno del comune agli uffici anti-violenza alle donne e bambini in situazione di fragilità. Il diminuire di fenomeni criminosi e/o antisociali dovrà essere tenuto presente nella determinazione di compensi e premialità da riconoscere agli addetti che operano in questo campo.
Sicurezza vuole anche dire superare il degrado di alcune aree, quindi riqualificare. Ma bisogna farlo bene con progetti mirati e costi certi per la comunità, evitando sprechi economici come nel caso del palazzetto dello sport, magari trovando spazi condivisi in cui i giovani possano incontrarsi e gestire il proprio tempo anche in modo auto-organizzato.
Le aree vanno riqualificate garantendo sostenibilità ambientale e questo impone scelte impegnative che riguardano anche le sorti del nostro pianeta. Una città sostenibile è anche una città dove le distanze sociali sono minime, dove tutti i cittadini godono di servizi di qualità, di stimoli culturali, di spazi d’aggregazione e partecipazione, che vanno propagandati e curati.
RisorgiCento, la lista che sostiene il dott. Flavio Tuzet fa proprie le indicazioni europee che propongono una svolta “green” sempre dichiarata a Cento ma mai attuata in pratica. Il connubio con una amministrazione coscienziosa è determinante ma una comunità consapevole deve sapersi assumere la responsabilità della gestione di questi processi, senza dimenticare che va rimessa in moto una transizione energetica che, colpevolmente, l’attuale amministrazione ha dimenticato.
Ad esempio, discussioni sul cambiamento climatico vanno poste non solo a livello di governi nazionali ma anche a livello locale. Molte amministrazioni comunali lungimiranti sono consapevoli che gli interventi per migliorare l’efficienza energetica delle città, sono strategici nelle politiche di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.
Il Patto dei Sindaci è stato uno dei più importanti strumenti che ha consentito alle amministrazioni locali di diventare protagoniste del processo europeo teso al risparmio energetico, all’incremento della produzione da fonti energetiche rinnovabili e alla riduzione dei gas serra (quali l’anidride carbonica CO2). L’Amministrazione Comunale di Cento aveva aderito al Patto dei Sindaci nel 2013, aprendo il percorso che ha portato alla preparazione, nel 2015, di uno specifico Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) a livello internazionale, poi non se ne è fatto più nulla.
Cosa fare per migliorare l’efficienza energetica di una città? Bisogna intervenire sugli edifici esistenti, sull’illuminazione pubblica, sulla mobilità, sulla densità urbana e sul modo in cui l’energia viene utilizzata, oltre ad aumentare la quantità di energia prodotta localmente da fonti rinnovabili, ponendosi obiettivi realistici, mettendo in campo una strategia generale per il futuro della città che tenga in dovuto conto le caratteristiche e le peculiarità del territorio.
Nel 2017 il Patto dei Sindaci ha aderito al PAESC (Piano Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima), tramite la Regione Emilia Romagna; per redigere il documento con il quale gli enti locali programmavano azioni per ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 40% entro il 2030. Rispetto al PAES, il PAESC presenta azioni di mitigazione delle emissioni di CO2 e adattamento ai cambiamenti climatici. Il progetto non ha visto ai tavoli istituzionali l’Amministrazione retta dal sindaco Toselli, RisorgiCentosi pone la domanda: gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 del precedente PAES sono stati raggiunti?
Non risulta che Cento abbia redatto il documento con il quale gli enti locali pianificano le proprie azioni per raggiungere gli obiettivi fissati dal Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia del nuovo PAESC. La sicurezza del territorio centese è fortemente minata.
Per affrontare le sfide che i cambiamenti climatici ci impongono serve consapevolezza dell’ambiente circostante. La legge regionale 20 del 2000, suddivideva i Piani regolatori comunali in: Piani strutturali comunali (PSC), Regolamenti urbanistico edilizi (RUE), Piani operativi comunali (POC). Il PSC costituiva un fondamentale riferimento per la definizione degli obiettivi strategici a lungo periodo di un comune, compreso il piano per la valutazione di una sostenibilità ambientale oggi inderogabile ma questo Piano, volutamente messo in disparte dalla Giunta Lodi, oggi va analizzato cercando tutte le incoerenze, sia con il PAESC che con la legge regionale 24 del 2017, che prevede che i Comuni si dotino di un unico Piano Urbanistico Generale (PUG), snello e semplificato, che orienta e regola i processi di rigenerazione urbana e di limitazione del consumo di suolo e che dopo 4 anni il Comune di Cento non ha ancora predisposto.
L’attuale Piano Territoriale Regionale (PTR) indica gli obiettivi per assicurare sviluppo, coesione sociale, accrescendo la competitività del sistema territoriale regionale. Va superato un piano di sviluppo legato solo alla ricostruzione post terremoto. Per progettare la “Cento del Futuro” serve un quadro conoscitivo generale che offra un’organica rappresentazione dello stato del territorio comunale e dei processi evolutivi che lo caratterizzano.
La “Sostenibilità ambientale” va integrata con il concetto di “città intelligente”, ovvero “Smart City”, quindi una città in cui sono stati effettuati investimenti in infrastrutture di comunicazione, trasporti, ICT (tecnologie della informazione e della comunicazione), assicurando uno sviluppo economico sostenibile e un’alta qualità della vita, nonché una gestione accorta delle risorse naturali e una adozione di misure ecologiche sia di controllo che di risparmio energetico, ottimizzando le soluzioni per la mobilità e la sicurezza.
Realizzare una “Smart City” si basa su una visione strategica e pianificata, collegata alla capacità di leggere le potenzialità dei territori da parte di una classe politica che sappia ripensare la città in un orizzonte di lungo periodo, quindi il legame con la programmazione regionale diventa ineluttabile perché questo, di fatto, consentirebbe dei risparmi per i cittadini sui consumi e sulla gestione dei rifiuti.
Serve un percorso continuo di innovazione che porti all’erogazione di servizi che migliorino la qualità della vita, attraverso un più attento coinvolgimento dei cittadini nei processi di governo e un monitoraggio puntuale dei bisogni reali.
Questo percorso richiede investimenti anche di natura infrastrutturale, il cui livello non può essere soddisfatto esclusivamente dalla finanza pubblica, pertanto è necessario attingere a capitali privati, anche attraverso l’ulteriore coinvolgimento di investitori istituzionali. La perequazione può essere uno strumento utile al raggiungimento di questo obiettivo.
Ecco che PAESC e Smart City diventano due paradossali “visioni realistiche”, due proposte che possono tentare di risolvere enormi problemi, una sfida che porta ad una “cooperazione” tra le infrastrutture digitali e la condivisione di regole per la salvaguardia dell’ambiente che a livello europeo, poi a ricaduta su nazionale e locale, ci siamo dati da tempo.
Ovvio che sarebbe facile in campagna elettorale promettere che a Cento e nelle frazioni sia fattibile in poco tempo uno sviluppo digitale, non è così, però ci sono le basi per un suo possibile sviluppo sul territorio. Negli ultimi anni la nostra città, anche se con proclami trionfalistici dei vari sindaci, ha purtroppo arrancato digitalmente, con infrastrutture degne di un terzo mondo. Nonostante il tessuto produttivo si fosse notevolmente sviluppato, questo non ha fatto da volano per l’espansione anche dei servizi: vi sono state aziende che non si sono collocate sul nostro territorio in quanto carente di strutture digitali, preferendo comuni più vicini alla cintura Bolognese. Questo ha portato denari e professionalità, oltre che sviluppo, al di fuori del nostro Comune che ha invece diverse zone produttive. Ultimamente, a costi folli, nonostante il contributo parziale del Comune, qualche azienda è stata cablata con la fibra ottica, ma solo perché ha insistito a lungo, lamentando disagi continui e magari perché ha minacciato di andarsene dal territorio.
Anche se sono previsti piani di investimento nazionali, il problema dello sviluppo digitale a Cento rimane irrisolto. RisorgiCento ha specifiche competenze per riprendere un percorso attuativo che, ovviamente, dovrà ripartire dalla Regione e poi in Provincia, coinvolgendo questi Enti affinché favoriscano lo sviluppo ed il dialogo con i vari operatori, evitando così tutta una serie di consulenze, convocazioni, pareri tecnici, ecc… (quindi evitando costi) che ne rallenterebbero l’iter. La nostra idea è quella di spingere fortemente per portare nel comune una connettività di qualità, veloce e sicura, ad un costo accettabile, lasciando poi agli utenti ed alle aziende il come impiegare al meglio l’infrastruttura.
Questa la parte “Privata”. Per la parte “Pubblica” il discorso cambia e lo fa in meglio. Come obiettivo del quinquennio, RisorgiCento ha quello di fare erogare dal Comune al Cittadino, migliori e sempre più aggiornati servizi (come un allargamento dell’area “wi-fi” e un app dedicata ai turisti per la visita guidata ai monumenti centesi), quali un più funzionale sito web istituzionale, un motore di ricerca interno più efficiente sia per atti storici che per atti in divenire, iniziando un percorso di totale trasparenza di tutto ciò che riguarda la macchina Comunale.
Una ulteriore spinta dovrà essere data ai servizi periferici, ovvero quelli che forse sono ora presenti nelle frazioni ma non funzionanti o poco efficienti. Lo scopo è quello di far sì che il Cittadino sia servito almeno sei giorni alla settimana e che tutti i servizi siano presenti e funzionanti per intero in ogni frazione: è inaccettabile che le persone debbano muoversi in giorni ed orari prestabiliti per fare un qualunque atto. Oltre a questo, siamo pronti ad accogliere suggerimenti e a tal scopo, vi sarà un’ area dedicata sul sito istituzionale, dove il Cittadino potrà lasciare consigli ed opinioni. La collaborazione tra Amministrazione e Cittadino deve essere il cardine di uno sviluppo e di una efficienza sempre crescente.
L’efficienza richiede che per Cento e il proprio comune siano quindi fatte scelte non rimandabili, che richiedono un impegno da parte di tutti: la salvaguardia ambientale, l’accessibilità al centro storico, la già citata sicurezza, il rilancio culturale, lo sport per tutti e non solo per i professionisti, la vigilanza per il mantenimento in loco dell’Ospedale euna navetta che lo renda raggiungibile, ecc. sono alcune delle sfide che ci attendono. Vogliamo meno auto in città (quindi servono nuovi parcheggi); avere più sicurezza per biciclette e pedoni (serve più trasporto pubblico); dare più spazi e piazze alle persone e ai commercianti che possano favorire (grazie anche ad eventi studiati ad hoc e a sgravi fiscali per chi si impegnerà nella valorizzazione della città), la crescita della vendita in centro.
Ma il centro deve essere raggiungibile da tutti e l’accessibilità urbana è uno dei punti fondamentali del programma di RisorgiCento: non ci può essere una riqualificazione urbana che non tenga conto di questo problema. L’evoluzione della città deve prevedere il completo abbattimento delle barriere architettoniche perché l’accesso a una struttura pubblica, ma anche il semplice passaggio per una via, se risulta difficile o addirittura impossibile dimostra la scarsa considerazione e il rispetto per ogni forma di disabilità. La rimozione di questi ostacoli è pertanto una nostra priorità.
Con le parole “lo sport per tutti” intendiamo ripensare per Cento un’area sportiva attrezzata, non solo per professionisti ma amatoriale e fruibile dalle scuole. Va individuata una nuova zona strategica che possa contenere impianti fuori dalla congestione del centro storico, che utilizzino come energia quella creata dall’installazione di pannelli solari, dove si realizzi una palestra, una piscina sia al chiuso che all’aperto, una pista di skate board (oggi tanto richiesta dalle giovani generazioni), campi da tennis e un nuovo campo di calcio, lasciando al glorioso “Bulgarelli” l’onore di essere uno dei pochi velodromi in regione, il tutto immerso in un ampio parco raggiungibile da piste ciclabili, con una adeguata viabilità esterna verso strade che consentano il deflusso delle auto senza problemi. RisorgiCento si impegna per la loro realizzazione, compatibilmente con i bilanci comunali.
Va sottolineato che gli impianti sportivi devono poter essere usufruiti dalle scuole ma si segnala che le scuole di nuova fabbricazione dovrebbero sorgere con questi impianti al proprio interno. Invece la scuola primaria di Penzale manca di palestra. Questa scuola di recente costruzione (in funzione dopo il terremoto del 2012) aveva un’aula molto spaziosa adibita a palestra. L’aumento degli alunni ha reso necessario utilizzare la palestra come aula. Per fare attività motoria si è impiegato una palestra esterna che necessitava di trasporto pullman per essere raggiunta, con grande disagio per gli alunni, le insegnanti, le attività in generale e spreco di risorse economiche da parte del Comune. Questa struttura va realizzata al più presto.
Questo esempio dimostra come sia fondamentale aumentare l’attenzione verso il patrimonio edilizio scolastico, da presidiare come manutenzione ordinaria e rendere efficiente dal punto di vista energetico, ma in particolare, visto che l’Amministrazione comunale svolge un ruolo essenziale di coordinamento territoriale degli Istituti Comprensivi, che questa attenzione sia dedicata, verso una progettualità edilizia che tenga conto anche dell’assistenza alla disabilità.
La visione “green” di RisorgiCento deve prevedere una analisi generale di tutto il comune per verificare quali servizi debbano essere pianificati secondo i criteri di sostenibilità ambientale che ci siamo dati, come ad esempio il servizio di bike sharing di biciclette, biciclette a pedalata assistita e monopattini elettrici. Oppure il posizionamento di colonnine per la ricarica elettrica perché da tempo si parla di dismissione di auto che circolano con i motori benzina/diesel e Cento deve essere pronta per questo epocale nuovo modo di circolazione.
Il ragionamento sul cambiamento di motorizzazione delle auto ci porta a questa domanda: serve per il territorio centese la Cispadana autostradale? Noi di RisorgiCento, proprio per essere in linea con quanto ci impone l’Europa in merito alla riduzione di CO2, la riteniamo superata pur consapevoli delle mancanze infrastrutturali viarie nella zona. Noi ci batteremo perché sia completata questa vitale arteria (di cui da tanti anni si parla) ma vogliamo che la Cispadana diventi una superstrada a scorrimento veloce, quindi con un minor impatto ambientale sul territorio ma sempre utile per snellire i movimenti merci, aiutando i bisogni di mobilità richiesti da più parti, in particolare dalle associazioni degli industriali. Continueremo a proporre il terzo ponte sul fiume Reno, in località “Morando” per far sì che in particolare, i mezzi pesanti possano evitare andando verso Castello d’Argile e Bologna, il transito per il territorio centese.
Tutti sappiamo che vie di comunicazione adeguate sarebbero opportune per rilanciare Cento e sappiamo anche che una tratta ferroviaria sarebbe ottima. E’ una visione a lungo periodo ma nei tavoli di discussione regionali se ne è parlato e se questa ipotesi si facesse di nuovo “strada”, noi saremmo pronti a sostenerla.
La carenza di una adeguata viabilità non può essere scusa plausibile per non promuovere in maniera adeguata una città che vanta innumerevoli possibilità attrattive, ma come essere città con vocazione culturale se le più importanti strutture che erano il fiore all’occhiello di Cento sono state, dopo il terremoto, colpevolmente dimenticate? Solo la Pinacoteca dopo 9 anni ha visto il via dei lavori di recupero, giusto in previsione della tornata elettorale. Municipio e Teatro Comunale, cuori pulsanti del centro storico per le attività che al proprio interno venivano svolte (sia amministrative che culturali), languono. Bisogna invertire la rotta immediatamente e far sì che questi veri e propri monumenti cittadini diventino una priorità dell’amministrazione comunale.
E’ fare cultura non dimenticare un edificio che sta deteriorandosi giorno dopo giorno ma che rappresenta l’archeologia industriale centese del ‘900. E’ l’unico manufatto rimasto ed è una testimonianza che non deve andare dispersa. L’”ex Macello” va recuperato e “sfruttato” per varie tipologie di servizi, tutelandone la facciata che è stata già vincolata dalla Sovrintendenza.
Cento ha un consistente flusso turistico grazie al Carnevale. La notevole promozione fatta negli anni passati dal gestore e l’impegno volontario dei carristi i quali lavorano assiduamente tutto l’anno, ha portato questo Carnevale ad essere uno dei più importanti d’Italia, un vanto per la città che si è pure gemellata con Rio de Janeiro. Non va dispersa la risorsa di un Carnevale secolare già citato negli affreschi del Guercino e che veicola risorse anche per un importante indotto commerciale.
Ma a Cento sono nati tanti illustri personaggi che non sono adeguatamente valorizzati se non nelle ricorrenze e questo fa capire come le ultime amministrazioni su questo tema siano state deficitarie, in quanto nessuna si è preoccupata di studiare un vero “processo culturale” per questo territorio.
Il gruppo ” RisorgiCento ” invece ha come obiettivo porre la dimensione culturale a fondamento della rinascita del nostro comune. Siamo convinti che ogni singolo cittadino, ogni associazione o gruppo culturale possano essere fautori di quel cambiamento di rotta troppe volte auspicato, purtroppo nella permanente assenza di una concreta strategia attuabile su tutto il territorio comunale.
La nostra proposta si muove in questa direzione e non vuole concentrarsi su grandi eventi, ma sulla creazione di un tessuto culturale connettivo tra capoluogo e frazioni in grado di valorizzare le iniziative di tutti i cittadini sensibili alla salvaguardia del nostro patrimonio. Focalizzeremo nel capoluogo quei contesti che da molto tempo necessitano di tornare attivi: in tal senso ci concentreremo sul ripristino della Biblioteca, della Pinacoteca e del Teatro comunale. Proponiamo che il centro “Pandurera” torni a svolgere la sua originaria mansione di struttura polifunzionale in ambito culturale. Auspichiamo per il Castello della Rocca il raggiungimento di uno stato ricettivo ottimale per la fruizione pubblica. Riteniamo che l’Archivio storico comunale necessiti di una sede in grado di valorizzarne il materiale custodito e che questo sia reso disponibile ad una consultazione più snella e veloce.
Saranno oggetto di rinnovo, ottimizzazione e ripristino le convenzioni di gestione inerenti le istituzioni bibliotecarie e museali delle frazioni, peraltro assai meritevoli di grande attenzione per le attività svolte a favore dei cittadini.
Consideriamo di dare supporto a tutte le iniziative di collezionismo ed archiviazione di materiale storiografico locale e profonda attenzione andrà dedicata alla valorizzazione del Ghetto e del cimitero ebraico. La presenza di parchi tematici nel capoluogo e nella frazioni rafforza il nostro progetto connettivo, che si muoverà nella direzione di un potenziamento di percorsi didattici.
In buona sostanza il nostro programma vuole proporre ai cittadini centesi iniziative culturali come mostre e dibattiti tematici, la città del Guercino non può vivere solo dell’eredità artistica di Giovanni Francesco Barbieri ma bisogna portare a Cento nuove idee di mostre e competizioni artistiche che auspichiamo diventino poi una tradizione centese per il futuro.
RisorgiCento vuole studiare assieme a partner come le Pro Loco, le Associazioni del commercio, quelle del Volontariato, nuovi eventi fieristici e ludici concentrando queste iniziative nel centro ma senza dimenticare le frazioni. Cento e le sue frazioni devono essere una rete interconnessa di iniziative culturali e di spettacolo che portino il cittadino ma soprattutto il turista, a muoversi fra le frazioni e Cento, iniziative che si svolgano nel corso dell’anno rendendo la città sempre attiva e non concentrandole in pochi periodi. Solo così le attività commerciali potranno prosperare e rinnovarsi, portando i cittadini ed il turista nelle vie di Cento e nelle frazioni: Cento deve Risorgere a città della cultura dell’arte e dello spettacolo.
Nelle frazioni, ad esempio, non è stato adeguatamente valorizzato un uomo come Ferruccio Lamborghini (che all’estero riscuote una fama pari ad Enzo Ferrari), in particolare a Renazzo suo paese natio. Sappiamo che tanti turisti chiedono di visitare i luoghi dove è vissuto ma nulla lo ricorda se non una … “rotatoria”. Della sua storia imprenditoriale, della sua vita personale, oltre alla visione delle sue ”creature”, trattori e auto che hanno fatto la storia dell’intera nazione, a Renazzo non è visibile nulla. RisorgiCento vuole colmare questa grave lacuna, discutendone con le forze sociali del territorio e con il figlio: noi proponiamo che vada studiata un’area museale che deve essere a lui dedicata.
E’ però fondamentale aprire sinergie con gli enti preposti al governo dei flussi turistici, che li veicolano in quei centri capaci di riunire arte, bellezze monumentali e paesaggistiche e tradizione culinaria, dislocati sapientemente nel territorio e affiancati da eventi fruibili per questo tipo di turismo organizzato.
La nostra zona è “terra d’acqua”, modellata nei secoli dai centesi con la “complicità” del fiume Reno e ha una vocazione agricola ed agroalimentare secolare. E’ opportuno rapportarsi con una istituzione unica e secolare come la “Partecipanza Agraria” per raccontare l’origine e la storia di questi luoghi, dove nella trama dei campi coltivati, si integrano vere oasi florofaunistiche che vanno tutelate, ampliate e valorizzate, in accordo anche con la Sovrintendenza alle Belle Arti che da anni ha vincolato queste aree.
La nostra visione futura del territorio centese è una integrazione fra città e natura. Le piste ciclo pedonali non devono essere solo vie di comunicazione per svago e attività fisica, ma percorsi che si integrino nel territorio agricolo e naturalistico, svelandone la storia, ad esempio una di queste potrebbe essere realizzata per collegare il quattrocentesco Oratorio della Crocetta (con a fianco un’area che va riqualificata) con la Chiesa di Penzale, nella prima periferia di Cento.Questi percorsi di osservazione e fruizione del nostro ambiente devono essere connessi con le frazioni ed integrati da “punti di sosta” dove il cittadino, e soprattutto il turista che viene a visitare Cento, possa apprezzare, oltre all’ambiente, anche l’enogastronomia locale incollaborazione con i ristoratori del posto, con eccellenze agroalimentari già valorizzate anche dalle associazioni: ambiente natura e gastronomia tipica devono essere il nuovo “new deal” economico centese.
Quando si parla di parchi non si possono dimenticare i “Progetti di ripopolamento avifauna a rischio estinzione” e la valorizzazione dell’area cassa di espansione di Ponte Alto attraverso anche percorsi didattici e collaborazioni con LIPU di Ferrara. Valuteremo l’installazione di capannine per birdwatching.
Vorremmo fare un inciso sui nostri amici animali. La loro tutela è essenziale e questo lockdown ne ha dimostrato l’importanza. Viste le tante sollecitazioni di cittadini proprietari di animali, verificheremo i dovuti percorsi istituzionali per la realizzazione di un Pronto Soccorso veterinario H 24 per le esigenze degli animali sia domestici che selvatici.
Tornando ai parchi si possono “sfruttare” in estate con mercatini del libro, mercatini di artigiani, rassegne per giovani pittori centesi e non, in modo da ricordare che Cento ha dato i natali a illustri pittori come Guercino, Marco Zoppo, i Gennari, Aroldo Bonzagni, ma nei parchi bisogna sia rivisto tutto il piano riguardante la loro illuminazione in modo che ne sia consentita la fruibilità anche nelle ore serali, potenziandone la vigilanza e il rispetto delle regole per la loro tutela.
Vorremmo qui specificare che riqualificare le aree verdi non significa tagliere gli alberi come ha fatto recentemente l’amministrazione Toselli davanti alle scuole “Taddia”, significa valutarne lo stato di salute e progettare le aree verdi con discernimento. La Legge 10/2013 “norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani” in accordo con il protocollo di Kyoto prevede che: 1° tutti i comuni sopra i 15000 abitanti si dotino di un catasto degli alberi. 2° Per ogni bambino nato o adottato venga piantato un nuovo albero dedicato. 3° I dati dell’albero dedicato devono essere comunicati ai genitori del bambino. 4° Gli amministratori del comune producano un bilancio del verde a fine mandato, che dimostri l’impatto dell’amministrazione sul verde pubblico.
Per fare tutto questo, per avviare una vera rivitalizzazione culturale ed ambientale del nostro Comune, bisogna passare anche attraverso le numerose Associazioni di Volontariato presenti sul territorio, che già fanno rivivere le piazze di Cento e Frazioni con iniziative socio culturali, di intrattenimento per bambini, ecc. Vanno supportate maggiormente perché l’attuale macchina burocratica per la richiesta dei permessi spesso rallenta o disarma gli interessati.
Non solo i centesi vogliono fare conoscere le proprie tradizioni e la propria storia e RisorgiCento si propone di dare voce a tutte le culture che oggi compongono il nostro territorio. Cento è una città ospitale ma esiste il problema dell’integrazione delle tante comunità estere che qui vivono, lavorano e hanno interessi da coltivare: questo richiede la creazione di un apposito ufficio, un vero e proprio “osservatorio” capace di comprendere e derimere le inevitabili controversie che possono verificarsi tra culture a volte, solo sulla carta, molto distanti.
Purtroppo tutte le comunità, centesi e non, hanno a Cento un comune problema: stanno pagando già tanto per la questione legata al recupero dei rifiuti, con un servizio = disservizio da tempo segnalato dalla popolazione. Serve una verifica sugli accordi tra amministrazione comunale e Clara, comprendere quali siano i costi economici legati alle discariche ancora presenti sul territorio che fino a pochi anni fa erano quotidiana protesta degli ambientalisti ma su cui oggi (Molino Boschetti e Morando) è caduto uno strano silenzio.
RisorgiCento ritiene doveroso incentivare, dopo una pulsione economica fondata sull’idea consumistica dell’usa e getta, una sensibilità legata alla cosiddetta “economia circolare” che privilegi la creazione e lo sviluppo di filiere che consentano il riciclo, il riuso e la rigenerazione delle materie prime, generando molti ed importanti vantaggi: dal minor spreco di risorse esauribili alla drastica riduzione nella produzione di rifiuti. Sono quattro le parole fondamentali che devono stare alla base del nostro rapporto con i rifiuti: Riduzione, Riutilizzo, Riciclo, Recupero.
Sul tema del “riciclo” va identificato un meccanismo premiante per i cittadini “virtuosi”, del tipo: “più ricicli meno paghi”. Se le aziende private sono capaci di creare valore dai rifiuti, a maggior ragione questa capacità deve entrare nel DNA delle aziende di servizi come CLARA.
Inoltre va studiato il sistema di una “tariffa puntuale”, in modo che si possa pagare il servizio di raccolta per i rifiuti prodotti e per la raccolta urbana va ripensato per il centro storico il sistema dei cassonetti “a scomparsa”, che eviti l’accumulo di sacchetti per le vie cittadine, sicuramente indecorose nel momento che si vuole rilanciare Cento come meta di attrazione turistica. Vanno implementate le “isole ecologiche”.
A sostegno del corretto modo di raccogliere i rifiuti e di tutte le implicazioni citate, va effettuata una mirata campagna di comunicazione e di sensibilizzazione sulla pulizia e contro l’abbandono dei rifiuti, ispirata ai principi di una sana coesistenza in un ambiente pulito e ordinato, rivolta ai cittadini, alle scuole, alle associazioni dei commercianti. Questo per guidare i cittadini, gli esercenti, le istituzioni al raggiungimento degli obiettivi di riduzione della produzione dei rifiuti (plastica monouso, prodotti usa e getta, imballaggi difficili da riciclare), offrendo incentivi per il commercio e per un programma di eventi “plastic free”. Si propone la messa in opera di macchine mangia plastica nei centri commerciali.
Rimangono nel territorio centese parecchie situazioni paradossali su cui bisogna fare chiarezza. Ciò ci riporta nelle frazioni perché in queste piccole realtà, territorialmente molto importanti, si notano carenze di infrastrutture da destinarsi a variegati usi pubblici e privati. Esistono su questi territori edifici che possono essere riqualificati, ad esempio alcune scuole oggi in disuso a causa del terremoto, in particolare a Corporeno e XII Morelli. Ormai da dieci anni sono inutilizzate e le precedenti amministrazioni non hanno pensato alla loro riqualificazione pur avendo anche fondi pubblici a disposizione.
Sul tema dei finanziamenti pubblici, sia nazionali che europei, è fondamentale che un’amministrazione diventi “esperta” nel tradurre le idee che emergeranno dai tavoli di lavoro che convocheremo, ed essere in grado di presentare adeguate richieste di fondi pubblici: non è un segreto ammettere che tante amministrazioni locali italiane sono incapaci di presentare queste richieste, i relativi programmi e le gestioni che ne conseguono, con il risultato di perdere i finanziamenti.
Noi proponiamo che ai tavoli di lavoro che porteranno idee, vedano la partecipazione degli imprenditori, sia di aziende che del commercio ma anche del mondo culturale ed ambientale, che possono portare analisi dettagliate sui bisogni reali del territorio, in particolare quelli legati alla salvaguardia dei posti di lavoro del centese. D’altro canto l’amministrazione deve predisporre proposte operative da illustrare che contengano pacchetti di agevolazioni, sia fiscali che operative, per attrarre e consolidare la presenza delle stesse nel nostro territorio.
RisorgiCento si propone di monitorare le dinamiche comunali legate alle politiche sociali, in particolare quelle ai servizi agli anziani. Si propone di verificare le opportunità di ampliamento dei servizi di Housing sociale (appartamenti protetti per anziani) e servizi di assistenza per anziani soli. Vanno attuate politiche specifiche in grado di dare aiuti economici nel caso una famiglia debba optare per strutture private o assistenza domiciliare.
Tanto altro si potrebbe proporre ma abbiamo cercato di dare ai nostri concittadini una sintetica visione della Cento che vorremmo fosse realizzata nel quinquennio 2021 – 2026.
Una Cento più digitale, più sostenibile, più sicura che si spinga senza indugiare verso le sfide epocali del terzo millennio ma RisorgiCento intende farlo rafforzando il nostro impegno per la lotta all’illegalità, ovunque si verifichi e in qualsiasi forma si presenti. Ci impegneremo perché sia intensificata l’affermazione della trasparenza quale fondamento per la partecipazione democratica nel nostro Comune.